Trasparenza e flessibilità, i vantaggi della digitalizzazione del feedback
La situazione di emergenza sanitaria legata al coronavirus ha reso obbligatoria per molte aziende la gestione della forza lavoro da remoto. In questo contesto che sta stimolando autonomia e senso di responsabilità, l’assegnazione di obiettivi personali e aziendali e la valutazione delle competenze dei dipendenti assumono ancora più importanza.
In Italia, a differenza di altri Paesi, la cultura del feedback non è però radicata, specialmente nelle piccole imprese che non sentono il bisogno di questa pratica e temono di non vedere un ritorno sull’investimento. I progetti impegnativi come il continuous feedback, che richiedono un management strutturato, tecnologie costose e il ricorso a consulenti esterni, possono effettivamente scoraggiare le realtà più piccole.
Ma il feedback, oggi più che mai, può giocare un ruolo fondamentale per migliorare la gestione delle persone in azienda. Per non rinunciarvi, le PMI possono trovare strumenti di valutazione dei dipendenti più semplici e alla loro portata.
L’importanza della tecnologia HR in cloud
“In questa situazione di emergenza e lavoro da remoto è importante disporre di una piattaforma HR in cloud”, spiega Andrea De Vita, Responsabile Marketing e Comunicazione di Altamira, azienda milanese che fornisce una suite di software per la gestione delle Risorse Umane suddivisa in sei moduli (Recruiting, Employees, Learning, Performance, Ferie e Permessi, Presenze).
“Nonostante il lockdown i nostri clienti stanno infatti continuando a svolgere regolarmente le attività HR, sfruttando in particolare la ‘timbratura virtuale’ per gestire le presenze e le video interviste nell’ambito del recruiting”.
Anche le attività di valutazione possono proseguire a distanza grazie ai software in cloud, quasi sempre personalizzati sulle esigenze dell’azienda cliente. “In tanti anni di digitalizzazione dei processi di performance management, non ci sono ancora capitati due progetti identici”.
C’è poi un ulteriore vantaggio per le imprese in termini di flessibilità: “Le aziende che associano agli obiettivi dei dipendenti quelli aziendali – per esempio il raggiungimento di un determinato fatturato a fine anno – hanno potuto premiare i collaboratori con degli extra nei momenti d’oro, ma non rischiano di avere delle spese ulteriori in un’annata difficile come questa”.
Il feedback come momento costruttivo
Nella logica del rapporto capo-collaboratore (dove il responsabile valuta il dipendente), quali sono i vantaggi portati dal digitale? “Mi soffermerei in particolare su due aspetti: trasparenza e interazione. Grazie a piattaforme come la nostra ogni aspetto del processo di valutazione è infatti condiviso tra management e dipendente, che può collaborare e seguirne l’evoluzione in qualsiasi momento. Inoltre, la presenza di notifiche e scadenze automatiche fa sì che le attività vengano svolte al momento giusto, riducendo i tassi di abbandono tipicamente alti delle valutazioni offline”, sottolinea De Vita.
Il processo di valutazione, per non essere fine a sé stesso, deve portare ad azioni concrete: “Su Altamira Performance è possibile indicare le azioni per lo sviluppo da mettere in campo a seguito della valutazione, che possono coincidere con l’erogazione di bonus o la partecipazione a corsi di formazione per colmare eventuali lacune emerse”. Quindi il momento del feedback, se gestito in modo adeguato, non è più sinonimo di giudizi negativi quanto un’occasione di crescita.
Riguardo al tema dell’oggettività delle valutazioni, il consiglio di Altamira è quello di “partire da una formazione al management dell’azienda che utilizza questi strumenti. Si sta diffondendo, inoltre, l’utilizzo dei comportamenti osservabili per valutare le competenze dei dipendenti. Per i manager è più facile indicare la frequenza di un comportamento che dare un valore a una competenza astratta”. Ci pensano poi le piattaforme digitali a tradurre tutto in un unico feedback, che può essere usato per calcolare più facilmente bonus e altre azioni.
Gabriele Perrone, giornalista professionista con oltre 10 anni di esperienza, è redattore della casa editrice ESTE. Nel corso della sua carriera ha lavorato per importanti gruppi editoriali, dove ha maturato competenze sia in ambito redazionale sia nelle pubbliche relazioni. Negli anni si è occupato di economia, politica internazionale, innovazione tecnologica, management e cultura d’impresa su riviste cartacee e giornali online. Ha presentato eventi e ha moderato tavole rotonde con protagonisti manager di aziende di fronte a professionisti di vari settori in location di alto livello.
Tra le sue esperienze lavorative precedenti, ci sono quelle al quotidiano online Lettera43.it e in LC Publishing Group, oltre a numerose collaborazioni con testate italiane e straniere, da Pambianco all’Independent. Laureato in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito un postgraduate diploma alla London School of Journalism.
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