Un approccio Lean allo sviluppo e implementazione del sistema ERP
Era la seconda metà del Novecento quando, come risposta alla difficoltà di gestione dei costi di produzione riscontrata in Giappone alla fine della guerra, iniziavano a svilupparsi i concetti di produzione snella o Lean production. Questo sistema produttivo, che deriva dal Toyota Production System dalla omonima casa automobilistica nipponica, si è poi evoluto fino a ispirare molte realtà manifatturiere in tutto il mondo.
Le ragioni del successo della produzione snella sono molteplici: riduzione degli sprechi, possibilità di conciliare standardizzazione dei prodotti ed esigenze di flessibilità, oltre alla creazione di metodologie strutturate e consolidate per la produzione.
Ad aiutare le aziende manifatturiere ad adottare queste metodologie troviamo Saep Informatica, software house con sede a Como che, oltre a svolgere servizi di consulenza nell’analisi e digitalizzazione dei processi industriali manifatturieri e non, ha strutturato la filosofia della suite ERP SAEP sul concetto della Lean production, dove standardizzazione e flessibilità sono il focus principale. “Taiichi Ōno, ideatore del Toyota Production System, era un ingegnere che di fatto ha dato il via alla politica della lotta agli sprechi e, per implementare questo approccio in azienda, chiedeva ai suoi studenti di fermarsi in un punto di osservazione strategico e analizzare i processi produttivi con l’obiettivo di individuare almeno tre difetti. Non ci si crede, ma tutt’oggi funziona davvero”, spiega Federico Rusconi, Direttore Marketing Saep Informatica, nell’illustrare l’orientamento di un’azienda che, forte dei princìpi della filosofia lean, ha da tempo raggiunto l’obiettivo di offrire ai clienti prodotti informatici e servizi di consulenza di altissima qualità.
Migliorare gli standard rivolgendo lo sguardo all’interno
Per i giapponesi cultori del Toyota production system produrre uno scarto era un sacrilegio: per questo motivo, due approcci vengono utilizzati per ridurli al minimo. Il primo, detto anche ‘Just in Time’, è produrre solo quando serve e richiamare i materiali necessari alla produzione solo quando necessario, così che non si accumulino in magazzino scorte invendute, quelle che Toyota definirebbe ‘sprechi’. Per farlo è necessario allinearsi alle esigenze dei clienti e avviare la macchina produttiva solo sulla base della domanda e nei termini da essa designati. Il secondo principio è quello che permette ai lavoratori di fermarsi per sistemare, se e quando individuata, una produzione difettosa o di bassa qualità in modo da non generare prodotti non vendibili. Questo principio, nella metodologia lean, prende il nome di Jidoka.
Questa visione porta dritto al cuore del dilemma tra omologazione e flessibilità. “Noi crediamo nel trovare una ‘standardizzazione personalizzata’. È uno sguardo rivolto verso l’interno: dandosi un proprio metodo strutturato e personalizzato che possa permettere all’azienda di esprimere tutto il suo potenziale e i suoi valori. Questa ricerca di ‘aderenza’ spesso prende il sopravvento sulla standardizzazione”, illustra Rusconi. Ciò significa riconoscere che se un’azienda ha trovato un suo metodo per gestire determinati processi, lo ha fatto attraverso un percorso di miglioramento che per quell’organizzazione ha funzionato. Si inizia da qui per costruire valore aggiunto. “Come software house specializzata in sistemi ERP creiamo prodotti che possano essere standard nella loro versione principale ma che non si discostino, anzi li sposino alla perfezione, dai metodi produttivi e organizzativi individuati dalle aziende attraverso una forte parametrizzazione del sistema e la possibilità di implementare funzioni personalizzate”, spiega Rusconi riassumendo la visione di Saep Informatica dietro lo sviluppo della soluzione Enterprise resource planning (ERP) di Saep Informatica: la suite che comprende il software gestionale SAEP S8-Management e la suite per la contabilità C8-Finance.
Da push a pull: sviluppare prodotti e idee partendo dal cliente
In questa logica anche l’idea di partire dai clienti, ben rappresentata dal meccanismo che regola il mondo dell’ecommerce, trova nell’azienda una sua dimensione su più fronti. L’approccio è riassumibile dal motto ‘da push a pull’: non è l’azienda a spingere un prodotto tra le braccia del cliente bensì quest’ultimo a rivolgervi l’attenzione manifestando il proprio interesse; solo a quel punto il brand capitalizza l’interesse del cliente attirandolo verso di sé. Si colma così il disallineamento tra domanda e offerta e lo si fa attraverso un contatto diretto e un’attenta cura dei potenziali acquirenti. Il cliente è dunque al centro anche da un’altra prospettiva: i prodotti devono avere le caratteristiche che l’utilizzatore, non il produttore, reputa di qualità. Il valore di un articolo, detto diversamente, lo determina chi lo vuole acquistare.
Anche per questo i software Saep sono strutturati in diversi moduli standard, così che si possa decidere quali inserire e quali no, quali possono offrire un valore e quali invece no. Diversamente da altre aziende, invece di applicare sempre delle personalizzazioni – al netto delle eccezioni – si preferisce un approccio rivolto più all’implementazione di una nuova funzione progettata sulla base delle esigenze del cliente ma inserita all’interno della release standard. “I vantaggi sono diversi. Innanzitutto, il costo è inferiore rispetto a un prodotto customizzato. Essendo poi parte della versione standard del programma tali funzioni verranno portate avanti e sviluppate ulteriormente nei successivi upgrade di release diventando vero e proprio patrimonio di azienda e software house”, precisa Rusconi. Per i programmi personalizzati non sono sempre disponibili gli aggiornamenti garantiti per i quali bisogna prevedere un’attività di recupero ad hoc.
Attraverso queste logiche l’ERP SAEP Informatica si presenta come una soluzione solida ma altamente flessibile, in grado di affiancare le imprese in tutte le loro esigenze, integrandosi con i sistemi aziendali e adattandosi a processi e metodologie in uso: partendo dalla gestione delle vendite e passando per quella delle scorte e degli approvvigionamenti, la produzione gestita MTO e MTS, il controllo qualità ed infine il coordinamento con i terzisti. Una soluzione in grado, dunque, di adattarsi alle esigenze particolari che rendono uniche le aziende.
Laureata in Filosofia, Erica Manniello è giornalista professionista dal 2016, dopo aver svolto il praticantato giornalistico presso la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli. Ha lavorato come Responsabile Comunicazione e come giornalista freelance collaborando con testate come Internazionale, Redattore Sociale, Rockol, Grazia e Rolling Stone Italia, alternando l’interesse per la musica a quello per il sociale. Le fanno battere il cuore i lunghi viaggi in macchina, i concerti sotto palco, i quartieri dimenticati e la pizza con il gorgonzola.